Il PARCO DELL’ASINARA

Il PARCO

Il Parco Nazionale dell’Asinara è una delle mete più affascinanti e suggestive del Nord Sardegna.

Si pone fra il Mar di Sardegna a ovest, il Mar di Corsica a nord e l’omonimo golfo ad est. A sud, invece, uno stretto canale navigabile chiamato lo Stretto dei Fornelli la separa dalla piccola Isola Piana. Il parco fa parte del comune di Porto Torres(SS) ,ha una superficie di 52 km quadrati ed è completamente disabitata. L’isola è morfologicamente montuosa, con alte coste frastagliate tra cui si inseriscono spiagge, cale e una tipica vegetazione di macchia mediterranea. Per via dell’attività umana la zona è scarsamente alberata e mancano laghi e corsi d’acqua. L’accesso al parco è regolato e protetto e le visite sono possibili solo con operatori convenzionati.

IL PARCO NAZIONALE DELL’ASINARA: LA SUA STORIA

Il Carcere

Il Carcere dell’Asinara è stato un penitenziario attivo nell’Isola fino al 1998 e nel 2002 è diventato Parco Nazionale ed Area Marina Protetta. Il carcere di Fornelli è la prima struttura carceraria costruita sull’isola. In seguito ne sono state aperte altre ed alcune vennero adibite a colonie penali agricole (La diramazione centrale si trova a Cala D’oliva, a distanza di pochi chilometri). Durante gli Anni di piombo questo carcere fu utilizzato per la reclusione di membri delle Brigate Rosse e in quell’occasione furono attrezzate le celle di massima sicurezza. A Cala D’Oliva soggiornarono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i quali trascorsero un breve periodo sull’isola durante il processo al boss di Cosa Nostra Totò Riina. Numerosi altri detenuti condannati al regime del carcere duro (secondo l’articolo 41- bis della legge del 26 luglio 1975, n. 354) sono stati reclusi in questa struttura fino al 1995. Tra i prigionieri vi fu anche l’allora boss della Camorra Raffaele Cutolo. Il carcere dell’Asinara è stato rinominato “La seconda Alcatraz” in quanto nei 112 anni di attività (contro i 29 del penitenziario di Alcatraz) riuscì a fuggire soltanto un detenuto, Matteo Boe.

L’Ossario Austro – Ungarico

L’Ossario Austro-Ungarico risale al 1936 e venne richiesto dal governo Austriaco. Contiene i resti di circa 7048 militari austroungarici, risalenti alla prima guerra mondiale. Le ossa sono posizionate nelle 18 vetrine che sono presenti nell’unica camera che compone l’Ossario. Inoltre, al suo interno, si trovano tre dipinti che rappresentano Santo Stefano, la Madonna e San Giuseppe.

La Cappella Austro – Ungarica

Alla fine della prima guerra mondiale, nel 1915, i prigionieri di guerra vennero riversati nel lazzaretto dell’Asinara. Durante il loro stazionamento sull’isola i prigionieri lavorarono alla costruzione di diverse opere di edilizia e di risanamento ambientale. Cosi, in questo contesto, venne costruita la cappella austroungarica, fortemente voluta dai sacerdoti al fine di offrire assistenza religiosa ai prigionieri di guerra nell’isola. La Chiesa. La struttura fu inizialmente adibita a forno crematorio e in seguito trasformata in Chiesa intorno al 1950. La struttura è composta da 3 navate, di cui la centrale termina con un’abside a N, in facciata vi sono 2 colonne in granito sulle quali poggia il timpano.

L’Ospedale

Fa parte della Stazione sanitaria marittima, ed è stato ultimato nel 1889. L’architettura è interessante e particolare e la struttura rispecchia l’epoca in cui è stata edificata. Vicino all’ospedale vi è il laboratorio batteriologico anch’esso edificato nel periodo di massima affluenza alla stazione sanitaria.

LE CALE DEL PARCO 

Cala Reale: 

Porto e approdo sicuro, il paesino venne realizzato nell’ultimo decennio dell’Ottocento e presenta diverse strutture di particolare interesse, come ad esempio il Palazzo Reale, oggi sede del ministero dell’ambiente e per un certo periodo residenza estiva dei Savoia. La maggior parte degli edifici adiacenti al palazzo reale ad oggisono adibiti al servizio turistico con bar e ostello. Gli altri edifici seguono la stradinaprincipale e si possono facilmente riconoscere l’ospedale, la chiesa e la cappellaaustroungarica. A Cala Reale è’ possibile visitare l’ospedale marino delle tartarughe (CRAMA) passando per un sentiero realizzato anche per i non vedenti.
Cala d’Oliva
Ormai è un paese abbandonato. Dapprima però fu il centro dell’Isola. E’ possibile visitare la diramazione centrale e il bunker di Totò Riina.
Cala Barche Napoletane: 
Spiaggia affascinante caratterizzata da sabbia chiara, piuttosto fine, con la presenza di posidonia.
Il mare dai meravigliosi colori ha un fondale basso e sabbioso.
Cala del Turco:
Piccola cala con una spiaggia caratterizzata perlopiù da ciottoli, racchiusa da una scogliera rocciosa di diversi colori e con una florida macchia mediterranea. Bellissimi i fondali ricchi di vita.
Cala del Bianco:
Spiaggia prevalentemente rocciosa, con poca sabbia di colore bianco. Un mare trasparente dai colori tra l’azzurro ed il verde. Ha un fondale medio basso. Interessante la fauna e la flora marina presente.
Cala Sabina:
Mare limpido, fondali magnifici e spiaggia soffice. Alle sue spalle una fitta vegetazione di macchia mediterranea ed Euphorbia
Cala Sant’Andrea:
Spiaggia dall’incantevole aspetto, colori vividi e mare azzurro. Interessante anche dal punto di vista ornitologico, in quanto vi nidifica il gabbiano corso. L’accesso alla spiaggia è interdetto in quanto Area Marina Protetta e soggetta a massima tutela.
Cala d’Arena:
Spiaggia maestosa, situata all’estremo nord dell’isola, quasi a Punta Scorno. Tra le varie peculiarità spicca l?incredibile  sabbia rosa. L’accesso a questa spiaggia è interdetto, in quanto zona A e quindi soggetta a massima tutela ambientale. Interessante ed ancora oggetto di studio da parte dei naturalisti e biologi è la presenza della Caretta-Caretta che sceglie questaspiaggia per deporre le sue uova.Il Carcere dell’Asinara è stato un penitenziario attivo nell’Isola fino al 1998 e nel 2002 è diventato Parco Nazionale ed Area Marina Protetta. Il carcere di Fornelli è la prima struttura carceraria costruita sull’isola. In seguito ne sono state aperte altre ed alcune vennero adibite a colonie penali agricole (La diramazione centrale si trova a Cala D’oliva, a distanza di pochi chilometri). Durante gli Anni di piombo questo carcere fu utilizzato per la reclusione di membri delle Brigate Rosse e in quell’occasione furono attrezzate le celle di massima sicurezza. A Cala D’Oliva soggiornarono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i quali trascorsero un breve periodo sull’isola durante il processo al boss di Cosa Nostra Totò Riina. Numerosi altri detenuti condannati al regime del carcere duro (secondo l’articolo 41- bis della legge del 26 luglio 1975, n. 354) sono stati reclusi in questa struttura fino al 1995. Tra i prigionieri vi fu anche l’allora boss della Camorra Raffaele Cutolo. Il carcere dell’Asinara è stato rinominato “La seconda Alcatraz” in quanto nei 112 anni di attività (contro i 29 del penitenziario di Alcatraz) riuscì a fuggire soltanto un detenuto, Matteo Boe.

 

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Mappa del Parco dell’Asinara

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